La calcificazione alla spalla è una patologia caratterizzata dalla presenza di depositi calcifici sui tendini della cuffia dei rotatori. I cristalli di calcio formano dei depositi a livello del tessuto dei tendini dei muscoli che si inseriscono nell’articolazione scapolo-omerale. Il risultato è un’infiammazione della spalla, che comporta un dolore intenso ed una limitazione dei movimenti.
I movimenti della spalla
I movimenti attivi a carico della spalla sono assicurati da quattro tendini e da altrettanti muscoli. Questo gruppo, la “cuffia dei rotatori“, connette la testa dell’omero alla scapola, stabilizza e favorisce le attività del braccio.
Le parti che compongono la spalla sono sottoposte a continue sollecitazioni, anche in più direzioni. La spalla, infatti, è implicata nei movimenti che interessano le fasce muscolari di braccia, petto e dorso. Inoltre, i movimenti della spalla sono tra quelli che vengono effettuati con maggiore frequenza. Pertanto, un danneggiamento in questa zona ha più probabilità di avvenire.
Cause della calcificazione alla spalla
Il maggior numero di casi di calcificazione alla spalla si rileva nelle donne di età adulta dedite ad attività lavorative domestiche o manuali. Tra le altre categorie interessate troviamo anche gli sportivi che sottopongono la spalla ad eccessivi sforzi, gli anziani e chi svolge lavori molto pesanti. Inoltre, fattori congeniti e predisposizioni possono concorrere al manifestarsi del problema.
La fase acuta di dolore e l’impedimento nell’esecuzione dei movimenti rappresentano lo stadio finale del processo di calcificazione. Lo sviluppo di questa patologia si presenta infatti sotto forma quasi indolore e avanza grazie un susseguirsi di movimenti dannosi e ripetuti. In base al punto in cui nasce, alla sua forma e dimensione, la calcificazione può comportare un’infiammazione dei tessuti molli, quindi dolore e rigidità.
Come può aiutarci il Pilates?
La prima cosa da fare è sicuramente seguire un iter di accertamenti medici per accertarsi della reale gravità della situazione. In seguito a una terapia fisioterapica, occorre mantenere la spalla in movimento per evitare che la rigidità diventi cronica. I grandi e i piccoli attrezzi del Pilates permettono un’esecuzione fluida del movimento adattando le sequenze alle problematiche della persona. Gli esercizi di mobilità e rinforzo possono essere svolti con controllo così da impedire all’ascella di raggiungere un angolo superiore ai 90°. Questo dato metrico rappresenta un confine entro il quale deve rientrare il range dei movimenti così da lavorare in sicurezza per la spalla.
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